venerdì 28 ottobre 2011

ALLUVIONE LIGURIA - TOSCANA



CI UNIAMO NELLA PREGHIERA PER MANDARE PACE E CORAGGIO A QUANTI STANNO SOFFRENDO IN QUESTE ORE. 
Per non dimenticare l'alluvione che colpì il Piemonte nel Novembre del 1994.

La Spezia

Il bilancio adesso parla di sette morti, cinque nell’estremo levante della Liguria e due in Lunigiana
La situazione a Monterosso
Intanto, mentre i soccorritori si affannano a scavare alla ricerca delle sei persone che ancora mancano all’appello, è sempre più chiaro che Liguria e Toscana hanno di fronte un’emergenza senza precedenti.
Vernazza Monterosso, due delle Cinque Terre, sono ancora isolate, così come diversi altri paesi della zona, le strade bloccate, la ferrovia praticamente inservibile. E in serata agli sfollati si sono aggiunte altre 250 persone, evacuate dal centro storico di Mulazzo, in provincia di Massa Carrara.
Nelle due regioni sono arrivati i militari: parà della Folgore e genieri del secondo reggimento Pontieri di Piacenza lavorano senza sosta. Ben 348 soldati, cui va aggiunta una nave, 43 mezzi e sette velivoli. Si affiancano all’altro “esercito”, quello degli “angeli del fango”, fatto da persone comuni, da membri delle forze dell’ordine, della Protezione Civile, con il suo capo, il prefetto Franco Gabrielli, che ieri si è recato prima a Vernazza e poi ad Aulla: «Non siete il Vajont, ma non siete neppure in una situazione facile», ha detto Gabrielli, rivolgendosi ai vernazzesi.
 Gente tosta, proprio come la terra della Liguria, incastrata tra le montagne e il mare: non hanno acqua, non hanno elettricità e gas, ma non se ne vogliono andare. Anche se le loro case, ispezionate una a una dai tecnici della Protezione Civile, sono ancora in pericolo, anche se la montagna dovesse di nuovo franare: «Se bisogna andare, bisogna andare via», ha provato a convincerli il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, che a Vernazza si è commosso e ha pianto, di fronte ai cittadini che non hanno più nulla.
Il cuore piange per le persone che non ci sono più e per quelle disperse, almeno sette, secondo i calcoli ufficiali della prefettura della Spezia. Ma l’orgoglio e l’amore per la propria terra sono più forti. E così si scava con ogni mezzo, anche a mani nude. Come a Borghetto Vara, nell’entroterra, centro alluvionato che piange quattro morti e conta i danni.
Monterosso
Il 43% delle strade della provincia della Spezia sono danneggiate. Le autostrade A12 e A15 sono state riaperte, ma solo a senso unico alternato (il casello di Aulla è inaccessibile) e solo ieri sera è stato possibile, grazie a 48 ore di lavoro da parte di oltre 170 tecnici, riattivare un solo binario - quello lato mare - tra Monterosso e Corniglia (ma a Vernazza è impossibile fare fermate).
Conta i danni anche la Toscana, dove finita l’emergenza acqua e fango rischia di aprirsi quella delle frane: il centro storico di Mulazzo, 2500 abitanti nel cuore della Lunigiana, è stato evacuato e 250 persone sono state fatte alloggiare nel Palazzetto dello Sport e in alcuni alberghi della zona. Troppi i rischi per movimenti franosi che potrebbero verificarsi e che adesso vengono monitorati dai tecnici.
Quanto alla situazione nella zona più colpita della Toscana, tutte le scuole di Aulla di ogni ordine e grado resteranno chiuse sino a nuova ordinanza. 
Nella cittadina della Lunigiana ieri mattina è tornata anche l’acqua, almeno nei piani bassi delle abitazioni, ma, come ha ricordato l’assessore Silvia Magnani, «non è potabile». Ripristinata almeno in parte l’energia elettrica e le telecomunicazioni, anche se ci sono grosse difficoltà proprio per le linee telefoniche.

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