mercoledì 6 aprile 2011

L'ALBERO ED IL SUO SIMBOLISMO




L'albero è un compagno silenzioso, umile, protagonista non citato, presente con discrezione nelle nostre passeggiate, nel nostro stesso cercare ossigeno, aria e libertà. E' ancora fondamentale per la clorofilla, per i frutti, per la cellulosa e per la protezione idrogeologica, sebbene oggi nelle nostre città sia sacrificato e inquinato. L'essere umano fino dagli albori della coscienza si è servito dell'albero come modello, a livello simmetrico e complementare, di confronto, di identità e di trasformazione.
L'albero, secondo antichissime tradizioni, siamo noi stessi, e la nostra stessa sorte è connessa alla sua.
L'albero si ricollega attraverso invisibili radici, con il ricco e misterioso mondo della madre terra, quel "sotto" che affascina tanto i bambini.
Si intuisce che sotto il tronco non solo la vita non è interrotta, ma possiede invece una sua straordinaria magica potenza.
L'intuizione che anche noi siamo alberi viventi, può portare rispondenze nel nostro intimo, e non a caso l'albero evoca meditazione, contemplazione, concentrazione, è il primo compagno che la natura offre.
Secondo molti miti l'uomo discende dagli alberi, l'eroe è chiuso nell'albero materno, come Osiride.
L'albero da sempre è legato al culto di dei e dee ai quali talune specie di alberi erano consacrate. Artemide era le dea del cedro, Attis si identifica con un pino, l'olivo era l'albero di Atena.
L'albero è ritenuto proiezione della personalità in crescita: la linea di sviluppo dal basso verso l'alto suggerisce vari significati: passaggio dall'inconscio (radici, origine, profondità) al conscio, aspirazioni, divenire, socialità ed estroversione verso l'alto.  Il fusto rappresenta il centro, il mezzo, il sostegno; durevole e stabile è in contrapposizione al fogliame che ha invece carattere transitorio e ornamentale.
Ma il simbolismo dell'albero va ben oltre: simbolo di vita in continua evoluzione, in ascensione verso il cielo, esso evoca in questo senso il simbolismo della verticalità. Contemporaneamente rappresenta il carattere ciclico dell'evoluzione cosmica, morte e rigenerazione.
L'albero mette in comunicazione i tre livelli del cosmo: quello sotterraneo, per le radici che scavano la profondità in cui affondano, la superficie della terra, per il tronco e per i rami e infine i cieli per i rami superiori e la cima attirata dalla luce del sole.
l'acqua circola con la linfa, la terra si integra al suo corpo tramite le radici, l'aria nutre le foglie e il fuoco si sprigiona dal legno.
Per le sue radici affondate nel suolo e per i rami che si innalzano al cielo l'albero è ritenuto universalmente un simbolo dei rapporti tra terra e cielo. L'albero del mondo diventa sinonimo di asse del mondo.
E' carico di forze sacre perché verticale, fiorisce, perde e ritrova le sue foglie e si rigenera: muore e rinasce innumerevoli volte.
L'albero secondo M. Eliade diventa una manifestazione archetipale della Potenza.
In quanto simbolo di vita, della vita a tutti i livelli, dall'elementare al mistico, l'albero è stato assimilato alla madre, alla fonte, portandone tutta la forza ambivalente. L'albero rappresenta la maturazione dalla materia allo spirito. L'albero è anche considerato un simbolo dell'unione tra continuo e discontinuo. Di qui la presenza nella Bibbia dell'Albero della Vita, cioè della vita eterna, e dell'albero della conoscenza del bene e del male. L'albero è paragonato al pilastro che sostiene il tempio e la casa, alla colonna vertebrale del corpo: le stelle sono i frutti dell'albero cosmico. Gli studiosi delle religioni parlano dell'albero cosmico come asse del mondo.
Su di esso sale lo sciamano per arrivare attraverso i nove gradini del cielo al trono di dio. L'albero è un "passaggio", una soglia di entrata in invisibili mondi iniziatici.

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