domenica 7 agosto 2011

RIFLESSIONI SULLA VITA....


Ho imparato che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo bisognerà che tu la perdoni. Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.

Che ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.

Che non dobbiamo cambiare gli amici se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.

Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.

Ho imparato che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno: nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.

Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma aspettando che tu lo ripari.

Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta,così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.

Quando la porta della felicità si chiude un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.

Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.

Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.

Sogna ciò che ti va; va dove vuoi, sii ciò che vuoi essere perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.

Puoi avere abbastanza felicità a renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti
umano, speranza sufficiente a renderti felice.

La felicità? Ingannevole per quelli che piangono, per quelli che fanno del male, per quelli che hanno provato tutto.

Le persone più felici non hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.

Paulo Coelho

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