domenica 28 agosto 2011

ANGELI E CUORI... UN VIDEO DALLA TRIBU'


  

 Non è ancora perfetto... ma per il primo video sono soddisfatta.
Buona visione

SugarMaMa



RIMEDI FLOREALI DEL DR. BACH

SITO UFFICIALE DR. BACH


Ciascuno dei 38 rimedi scoperti dal dr. Bach è indicato per un particolare tipo di carattere o stato emotivo.  Per scegliere i rimedi occorre soltanto riflettere su che tipo di persona si è e sugli stati emotivi che si stanno provando. Poi si possono prendere i rimedi che servono.  Per  maggiori informazioni sui rimedi. sulle loro indicazioni principali e per l'immagine a colori della pianta relativa ad ogni rimedio, cliccare sul rimedio che interessa.


Agrimony - tortura mentale mascherata da un'espressione allegra

Aspen - paura di qualcosa di ignoto, priva di oggetto
Beech - intolleranza
Centaury - incapacità di dire di no
Cerato - mancanza di fiducia nelle proprie decisioni
Cherry Plum - paura di impazzire, di perdere il controllo
Chestnut Bud - difficoltà ad imparare dai propri errori
Chicory - amore egoista e possessivo
Clematis - sogni ad occhi aperti e progetti per il futuro senza agire nel presente
Crab Apple - il rimedio che depura; disgusto di sé e del proprio corpo
Elm - quando si è sopraffatti dall'eccesso di responsabilità
Gentian - scoraggiamento dopo un insuccesso
Gorse - perdita della speranza, disperazione
Heather - egocentrismo e tendenza a parlare sempre di sé
Holly - odio, invidia e gelosia
Honeysuckle - nostalgia, si vive nel passato
Hornbeam - tendenza a rimandare gli impegni, stanchezza al solo pensiero di fare qualcosa
Impatiens - impazienza
Larch - mancanza di fiducia in se stessi
Mimulus - paure concrete, con un oggetto preciso
Mustard - profonda malinconia e tristezza senza causa apparente
Oak - lo sgobbone che tiene duro oltre i limiti delle proprie forze
Olive - stanchezza estrema dopo uno sforzo fisico o mentale
Pine - senso di colpa
Red Chestnut - preoccupazione eccessiva per il benessere delle persone care
Rock Rose - terrore e spavento
Rock Water - negazione di sé, rigidità e auto-repressione
Scleranthus - incapacità di scegliere fra due alternative
Star of Bethlehem - traumi e stati di shock
Sweet Chestnut - stati di estrema angoscia, quando è stato tentato il tutto e per tutto e non si intravede più la luce
Vervain - entusiasmo eccessivo
Vine - inflessibilità e tendenza a dominare
Walnut - protezione dal disagio del cambiamento e dalle influenze indesiderate
Water Violet - tendenza a chiudersi in un orgoglioso riserbo
White Chestnut - pensieri indesiderati, continuo lavorio mentale e discussioni tra sé e sé
Wild Oat - incertezza sulla propria vocazione, sulla strada da intraprendere nella vita
Wild Rose - indifferenza, rassegnazione, apatia
Willow - autocommiserazione e risentimento
Tra i rimedi che costituiscono il metodo originale, c'è anche una combinazione definita rimedio di soccorso. Altre combinazioni pre-miscelate di rimedi, offerte da molte aziende produttrici, tendono a mancare di efficacia in quanto la selezione non avviene tenendo conto delle esigenze individuali. 

sabato 27 agosto 2011

VIDEO "LA CREAZIONE COLORATA!"


CLICCATE SUL TITOLO "LA CREAZIONE COLORATA" E VEDRETE UN BEL VIDEO HD.

Godetevi lo spettacolo!!

La Tribù dell'Albero

venerdì 26 agosto 2011

IL DONO DELLA BENEDIZIONE - G. BRADEN




IL DONO DELLA BENEDIZIONE

Tratto dal sito: www.stazioneceleste.it/
di Gregg Braden.


Uno dei più grandi doni che ci siano stati tramandati dalla tradizione degli antichi Esseni è un codice verbale che ci dà l’opportunità di affrontare con grazia le esperienze di vita che ci feriscono più profondamente.
Questo codice relativamente oscuro nei tempi antichi e spesso discusso forse senza essere compreso nei tempi moderni è conosciuto come il DONO DELLA BENEDIZIONE. Attraverso il dono della benedizione ci viene chiesto di ammettere la possibilità che ogni evento che si svolge nel nostro mondo nelle nostre vite e alla nostra presenza abbia preso origine senza eccezioni, da una singola fonte di tutto ciò che esiste. Ci viene chiesto di ammettere la possibilità che esista una fonte di tutto ciò che è conoscibile durante l’esistenza umana e che, in quella prospettiva, qualunque evento accada, sia esso gioioso o doloroso, deve essere visto come parte dell’Uno, come parte del tutto di quella Fonte di tutto ciò che esiste.
Nel momento in cui benediciamo un evento che ha ferito, o una persona che ci ha causato dolore o sofferenza affermiamo la natura divina o sacra di ciò che è accaduto, che è divina e sacra proprio perché esiste in virtù dell’Uno e come parte di esso.
La benedizione è forse in assoluto uno dei più potenti codici vibratori che ci siano stati tramandati e raramente ci è stato mostrato come applicarlo. Il dono della benedizione rappresenta per noi l’opportunità di sbarazzarci delle cariche contenute nei nostri organismi e di procedere con le nostre vite.
La benedizione può essere definita come una qualità di pensiero, sentimento ed emozione. Ci permette di riconoscere la natura santa, sacra e divina di qualunque evento sia occorso e non indica accettazione, consenso o condono di una qualunque azione, semplicemente riconosce la natura divina dell’evento e vi permette di procedere in avanti con la vita.
Se c’è una fonte di tutto ciò che esiste, allora, senza eccezioni, tutto ciò di cui noi siamo testimoni nella vita deve appartenere a quella fonte, deve avere una natura sacra e divina. Quando benediciamo quello che ci ha fatto molto soffrire, affermiamo la sua natura santa e sacra, nient’altro.
C’è qualcosa di magico che accade quando lo facciamo. Spiegare a parole forse qui non serve: è un’esperienza che si deve fare personalmente per riuscire a capire il ruolo della benedizione nella nostra vita.
Durante questa parte del seminario, la gente spesso mi chiede: “Tu vuoi che noi benediciamo qualcosa? Chi siamo noi per benedire? Credevamo che solo le persone sante potessero farlo!”
Io rispondo loro: “Se non voi, chi altri? Chi potrebbe essere più santo di voi? Chi potrebbe essere più sacro di voi? Voi che vi siete avventurati così lontano, alla presenza gli uni degli altri, nell’esperienza della creazione, voi che siete venuti su questo mondo per fare da testimoni gli uni agli altri ed a voi stessi? Quale atto potrebbe essere più santo di questo? Se non siete voi le persone che possono benedire un evento, allora chi può farlo?”
Dunque cos’è questa benedizione? Cosa affermiamo quando benediciamo qualcosa? Abbiamo l’opportunità, quando siamo testimoni di qualcosa che ci ha ferito nella vita – e uso degli esempi che abbiamo già visto e forse anche altri che non abbiamo ancora visto – cosa succede se voi benedite ciò che vi ha profondamente ferito?
Immaginate che persona potente bisogna essere per fare questo! Si tratta di guardare direttamente in faccia le cose che vi hanno causato la sofferenza più profonda, che vi hanno portato nelle oscure profondità delle vostre vite e di dire: “Io benedico questa cosa!” Con quella benedizione state solo dicendo che ciò che è accaduto è sacro, divino, santo, che fa parte dell’Uno anche se non capite che posto ha nell’insieme e nel fare questo c’è un senso di liberazione, anche se questo può non succedere la prima volta.
Quando qualcosa ci ferisce nella vita di solito vanno presi in considerazione due o tre aspetti: l’origine della ferita, l’urgenza della ferita e talvolta anche il testimone della ferita.
Per esempio il massacro in Ruanda, come lo si può affrontare?
Non si riesce neanche ad immaginare 10.000 esseri umani massacrati dai propri concittadini, mentre giacciono morti e nudi lungo le strade di campagna del Ruanda! Come gestiamo una cosa del genere?
Possiamo razionalizzarla qui nella testa, mentre qui, nel cuore resta qualcosa che fa male. Cosa succede se, pensando ai soldati che hanno preso le vite di quelle persone diciamo: “Siano benedetti quei soldati!”. Non si stanno affatto condonando le loro azioni, non si sta esprimendo accordo sull’accaduto, si sta solo riconoscendo che fanno parte dell’Uno.
“Siano benedetti i soldati che hanno prese quelle vite, siano benedetti coloro che hanno dato la vita, siamo benedetti noi che ne siamo stati testimoni!”
Sapete che potenza è necessaria ad un essere umano per fare questo? Non state acconsentendo al fatto che il gesto si ripeta, state solo rimuovendo la carica dal vostro corpo. Riuscite a sentirlo anche in questo momento?
Se noi giriamo le spalle a quelli che ci sono apparsi come gli orrori di questo mondo e ci voltiamo e semplicemente li ignoriamo, non è così che possiamo trovare il nostro potere, i nostri più alti livelli di maestria li troveremo nell’essere testimoni di ciò che ci ha offerto la vita e nel ridefinire il significato di quegli eventi. Gli antichi ci hanno offerto un contesto per farlo.
Se ne ridefiniamo il significato e riusciamo a liberarci, allora possiamo andare avanti nella nostra vita.
Quello di cui stiamo parlando non ha nulla a che fare con il compiacimento e non riguarda un’azione che nasce dalla rabbia o dalla vendetta, riguarda piuttosto un’azione che scaturisce da un punto della nostra emotività che ha acquisito potere.
La gente a volte mi domanda: ”Che succede se non riferiamo nessuna applicazione per questa legge o se non troviamo nessun riscontro nella nostra vita? Ed io chiedo loro: avete forse altra scelta?
Avete due opzioni: o attraversate la vita trovando un modo per riconciliare ciò che essa vi offre, oppure l’attraversate considerando una serie di sfide piene di conseguenze. Quindi vi incoraggio ad invitare nella vostra vita quella grande forma di guarigione che è il dono della benedizione e se riuscite a capire il significato che ha per voi, preparate i fazzoletti di carta!
Le lacrime non rappresentano necessariamente la tristezza, le lacrime sono anche un modo in cui il nostro fisico risponde alla rimozione della carica, trovando un nuovo equilibrio, equilibrio che giunge proprio nei momenti in cui meno ce lo aspettiamo.
Nell’arco dei secoli, gli antichi popoli indigeni ci hanno rammentato il potere del pensiero e il ruolo che quel potere può avere nella nostra esistenza.
La gente del Nuovo Messico del Nord racconta una storia particolarmente significativa sui propri antenati, sul potere del pensiero e su questa montagna che vedete alle mie spalle. Nel tardo ‘800 un gruppo di cacciatori passava per questi luoghi che fungevano da pascoli per grossi branchi di alci, bufali ed antilopi ed alla fine dell’autunno, proprio mentre uomini, donne e bambini stavano attraversando la zona di caccia della montagna una prematura tempesta invernale li colse di sorpresa.
Non c’era cibo perché gli animali non ce l’avevano fatta ad arrivare in quella zona di pascolo, quindi ben presto i membri della tribù si resero conto che, se volevano sopravvivere, qualcuno sarebbe dovuto restare mentre altri avrebbero dovuto proseguire. Tutti decisero che per il bene dell’intera tribù le donne sarebbero restate e gli uomini avrebbero proseguito, avrebbero montato gli accampamenti ed in primavera sarebbero tornati, il prima possibile, a riprendere chi era rimasto indietro.
Purtroppo un insieme di circostanze e molti altri fattori fecero sì che gli uomini della tribù non potessero tornare per ben due anni. Quando gli uomini si accinsero a ripartire per il luogo in cui speravano di ritrovare fra i superstiti le persone che amavano e che avevano dovuto lasciare, decisero che avrebbero svolto tutti insieme una cerimonia di ringraziamento per rendere onore ai doni che quella gente aveva concesso alla tribù restando indietro. Al loro arrivo scoprirono con gioia e sorpresa che non solo l’intero gruppo di donne era sopravvissuto, ma che, durante i due anni trascorsi, alcune di esse avevano concepito un figlio senza che il seme maschile avesse contribuito all’evento.
Inizialmente questo fu un mistero per la tribù, perciò pregarono per ricevere un sogno di gruppo.
Il sogno venne e mostrò alla tribù che era stato il potere del pensiero a permettere alle cellule delle donne che lo desideravano di concepire la vita.
Recenti ricerche hanno dimostrato che questa vecchia storia che si raccontava 150 anni fa può contenere ben più di quanto sembri. In condizioni di laboratori, degli ovuli femminili sono stati toccati meccanicamente in modo da mettere nelle cellule la convinzione che fosse occorso il concepimento e, con quella convinzione, le cellule hanno cominciato a dividersi. Il concepimento può veramente avvenire senza l’intervento del seme maschile.
E’ possibile che il potere del nostro pensiero sia così grande da permetterci perfino di dare origine alla vita nell’organismo umano?
Tratto dalla trascrizione della videoconferenza "Camminare tra i mondi".

domenica 21 agosto 2011

The Sound Of Sunshine




mi sveglio la mattina e do uno sguardo in giro
dicevan che era brutto invece il sole è d’oro
saluto la giornata e stiro un pò la schiena
mi devo guadagnare in pò il pranzo e poi una cena
a volte gira bene a volte gira male
è buffo non so nuotare faccio un tuffo
mi immergo poi respiro con la testa fuori
galleggio a pelo d’acqua come fanno i fiori
ohhh yeah!!!!
eccomi…
splende un grande sole su di me…
That’s the sound of sunshine going down
il battito del sole
That’s the sound of sunshine going down
su di noi su di noi…
I saw my friend, Bobby, he said What’s up man?
You gotta little work or a twenty to lend?
I opened up my hand, he said,  I’m glad to see
They can take away my job but not my friends, you see
Here I am
Just waiting for this storm to pass me by
That’s the sound of sunshine going down
il battito del sole (x3)
That’s the sound of sunshine going down
il battito del sole (x3)
voglio stare dove state anche quando ovunque gela
la chitarra sulla spiaggia il profumo di una vela
il sole che mi scalda le onde in movimento
profumo di abbronzanti che si espande nel vento
So kick of your shoes and relax your feet
They say thairdave.itt miracles are never ceasing
And every single soul needs a little releasing
…. che suona un ritmo che rilassa
tutto il meglio resta il peggio invece passa
That’s the sound of sunshine going down
il battito del sole (x3)
That’s the sound of sunshine going down
il battito del sole (x3)
You’re the one I want to be with
se tu quella con cui voglio stare
You’re the one I want to be with
quando il sole cade dietro il mare
You’re the one I want to be with
se tu quella con cui voglio stare
You’re the one I want to be with
quando il sole cade dietro il mare
That’s the sound of sunshine going down
il battito del sole (x3)
That’s the sound of sunshine going down
il battito del sole (x3)



mercoledì 17 agosto 2011

GITA A PONTEBERNARDO - Pietraporzio Valle Stura






Nell'unica settimana di ferie dell'anno, una piccola gita fuori porta ci ha portati, per puro caso, a Pontebernardo vicino a Pietraporzio.
Una piccola borgata, molto pittoresca, pulita, colorata, con piccole case e giardini molto curati.

Un pranzo gustoso all'Osteria La Pecora Nera, con menù attento al mercato equo e solidale. 
Un insieme di piatti rivolti a chi è vegetariano e anche a chi vegetariano non è!
Pietanze preparate con Amore e passione di chi fa un lavoro per piacere e non per dovere!



Nel primo pomeriggio abbiamo partecipato ad un bellissimo laboratorio di feltro, condotto da Alessandra,  all'ombra di un grande sambuco sulla piazza dei lavatoi.


Ogni bimbo poteva creare una "presina" con la decorazione che preferiva, di seguito i passaggi del lavoro.... durato circa un'ora e mezza!







SI COMINCIA A CREARE IL DISEGNO CON LA LANA SUL FOGLIO DI PLURIBALL



ECCO UN BEL SOLE CHE ASPETTA DI ESSERE INFELTRITO!



COPRIAMO IL SOLE CON LANA BIANCA PER CREARE LA PRESINA




COMINCIAMO A INSAPONARE IL TUTTO....



... E A MASSAGGIARE CON IL FOGLIO DI PLURIBALL INSAPONATO LA NOSTRA PRESINA, SIA SOTTO CHE SOPRA, CON FORZA E PAZIENZA!


FINO A CHE..... NON DIVENTA UNA BELLISSIMA PRESINA CON SOLE!!




GRAZIE ALESSANDRA PER IL BEL LABORATORIO!

lunedì 15 agosto 2011

UNA STORIA DI COLORI E DI AMICIZIA

... NON CI SONO COMMENTI DA AGGIUNGERE,SEMPLICE, DIRETTO, DELICATO!




LUNA D'AGOSTO




Con Agosto la ruota dell'anno ci conduce a Lughnassad, che letteralmente significa "festa in onore di Lug, dispensatore di luce e di saggezza", conosciuta anche con il nome medievale di Lammas.
Questo momento dell'anno, dominato dal calore solare e dalla generosità della natura, vede la fine degli sforzi umani per portare a compimento il ciclo agrario con il raccolto.
Lughnassad, 2 Agosto, è la prima delle tre feste per il raccolto, ed è antica usanza ringraziare la terra per l'abbondanza dei suoi doni, di cui finalmente si godono i risultati, dopo le fatiche.
Infatti questa è 
la festa del grano, di Demetra o Cerere, e del pane, da sempre considerato nutrimento divino.

Sebbene questo sia per noi il tempo delle nostre vacanze, per i celti segnava la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno.
La luce lentamente decresce giorno per giorno, eppure l'astro dorato proprio in questo mese incontra la sua sede zodiacale privilegiata: il segno del Leone.
Leone è il segno per eccellenza legato al concetto di identità, il primo a rendersi vero co-creatore della propria esistenza.
Gioia di vivere, fiducia, ottimismo e positività: questi sono i sentimenti più autenticamente leonini e sono anche quelli che caratterizzano l’energia di questa fase dell’anno e che ci accompagnano mentre ci tuffiamo tra le onde del mare, godiamo di un tramonto mozzafiato, o camminiamo tra i sentieri delle verdeggianti montagne, o ancora esploriamo nuove terre a caccia di avventure.


Approfittiamo di questo momento e dell'energia di questo segno solare, per esprimerci creativamente e rispolverare (o lasciar affiorare) quei talenti che spesso, presi dalla frenesia del lavoro, trascuriamo per tutto l'anno, per esempio lo scrivere, il dipingere e tutte quelle piccole o grandi capacità che ognuno di noi possiede in qualche misura, ma spesso non esprime per mancanza di tempo.

Corrispondenze della luna di Agosto
Piante: camomilla, angelica, lauro, iperico, finocchio, ruta, arancio
Colori: giallo, oro
Fiori: girasole, calendula
Profumi: incenso, eliotropio
Pietre: occhio di gatto, cornalina, diaspro, agata rossa
Alberi: nocciolo, ontano, cedro
Animali: leone, fenice, sfinge, drago, falco, aquila
Divinità: Ganesh, Thoth, Hathor, DianaEcate, Nemesi




TRATTO DAL SITO http://www.ilcerchiodellaluna.it

domenica 14 agosto 2011

E' NOTTE



È notte 
e tutte le stelle in cielo mi fanno pensare a un desiderio
 se vedo cadere qualcuna di loro potrà essere vero... 
È notte dall'alto di questo aereo le luci di sotto sono un mistero che mi fa sognare,
ma prima il dovere aspetto il segnale....il segnale
E mille e una notte di favole da inventare e solo una notte per dimenticare 
È notte di stella che non ha senso e non è la notte di S. Lorenzo e non ci sono santi su queste perfette fortezze volanti....volanti
E mille e una notte di favole da inventare e solo una notte
per dimenticare quei lampi che accendono il cielo chissà perchè!... 
È notte e di notte fa più paura ai bimbi di Bagdad, 
quest'avventura di guerra d'oriente che come ogni guerra non servirà a niente....
a niente.... ....a niente


Edoardo Bennato



domenica 7 agosto 2011

RIFLESSIONI SULLA VITA....


Ho imparato che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo bisognerà che tu la perdoni. Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.

Che ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.

Che non dobbiamo cambiare gli amici se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.

Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.

Ho imparato che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno: nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.

Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma aspettando che tu lo ripari.

Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta,così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.

Quando la porta della felicità si chiude un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.

Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.

Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.

Sogna ciò che ti va; va dove vuoi, sii ciò che vuoi essere perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.

Puoi avere abbastanza felicità a renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti
umano, speranza sufficiente a renderti felice.

La felicità? Ingannevole per quelli che piangono, per quelli che fanno del male, per quelli che hanno provato tutto.

Le persone più felici non hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.

Paulo Coelho

POSSO FARCELA


 
Ho sognato che
non so dove c'è
una nuova terra
sta aspettando me
dalla gente mia
quando passerò
mi saluterà
dicendo questa è casa tua

è una meta che
ce la possa fare
io raggiungerò
io ce la farò
e ogni ostacolo
che supererò
sarà come un colpo d'ali e là io volerò...

E ora tocca me
ce la devo fare
non mi importa se
è impossibile
ma io scopriro
la mia verità


finalmente io saprò volare e volerò

UOVO, CAROTA O CAFFE'??






Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili.
Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare. Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro. Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro. Lì riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco. Quando l’acqua delle tre pentole stava bollendo, in una collocò alcune carote, in un’altra collocò delle uova e nell’ultima collocò dei grani di caffè. Lasciò bollire l’acqua senza dire parola. La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre…

Dopo venti minuti il padre spense il fuoco. Tirò fuori le carote e le collocò in un piatto. Tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto. Finalmente, colò il caffè e lo mise in una scodella. Guardando sua figlia le disse: “Cara figlia mia, carote, uova o caffè?” La fece avvicinare e le chiese di toccare le carote, ella lo fece e notò che erano soffici; dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo, mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l’uovo sodo. Dopo le chiese di provare a bere il caffè, ella sorrise mentre godeva del suo ricco aroma. Umilmente la figlia domandò: “Cosa significa questo, padre?”

Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, “l’acqua bollente”, ma avevano reagito in maniera differente. La carota era arrivata all’acqua forte, dura, superba; ma dopo essere stata nell’acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare. L’uovo era arrivato all’acqua fragile, il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito. Invece, i grani di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l’acqua.

“Quale sei tu figlia?” le disse. “Quando l’avversità suona alla tua porta; come rispondi?

Sei una carota che sembra forte ma quando i problemi ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?

Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, un ostacolo durante il tragitto, diventa duro e rigido? Esternamente ti vedi uguale, ma dentro sei amareggiata ed aspra, con uno spirito ed un cuore indurito?

O sei come un chicco di caffè? Il caffè cambia l’acqua, l’elemento che gli causa dolore. Quando l’acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore. Se sei come il chicco di caffè, quando le cose si mettono peggio, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai si che le cose che ti succedono migliorino.

Che esista sempre una luce che, davanti all’avversità, illumini la tua strada e quella della gente che ti circonda”.

Per questo motivo non mancare mai di diffondere con la tua forza e la tua positività come il “dolce aroma del caffè”.


Brano tratto dal sito:
http://www.testesso.com/testesso.com-magazine-1.pdf

venerdì 5 agosto 2011

SOGNI



Sogni è tutto quello che c'è...
sono dei frammenti di te...
sono come un piccolo popolo...un'oracolo...

parlano la vita com'è...
sogni se non ce la fai più...
ali che ti portano su...
uomini combattono altri che si abbracciano...

sogni della gente qua giù...

Sognala una vita che vuoi...
non smettere mai...
fai che sia infinita e così tu digli di si...

Il mondo dentro te sembrerà un giocattolo...

sogni è tutto quello che c'è...

Sognala una vita che vuoi non smettere mai...
fai che sia infinita e così tu digli di si...

Sognami almeno una volta se non ci si incontra nei sogni...

Sogni..è tutto quello che c'è..

RAF